sabato 10 novembre 2012

PRESSIONE FISCALE RECORD



PRESSIONE FISCALE RECORD
Mentre Monti annuncia segnali di ripresa a breve,( la fine del tunnel)  gli italiani fanno i conti con  legge di Stabilità,  IMU, inflazione e prossimo aumento dell'Iva.
Le diverse manovre e leggi che si sono susseguite nell’ultimo anno, hanno prodotto novità ingenti sul fronte fiscale per le imprese  e famiglie: il risultato prodotto è  che nel triennio 2012-2014 le imprese pagheranno oltre 5 miliardi e mezzo di tasse in più, senza  tener conto degli ulteriori aggravi dovuti all’aumento dell’aumento Iva dal luglio 2013.  
Le imprese più penalizzate dalle  misure introdotte sono le cd.  micro imprese  e in particolare quelle senza dipendenti che non potranno avvalersi degli sgravi Irap previsti per i dipendenti e dell’ACE non applicabile dalle aziende in contabilità semplificata.
In Italia  la maggioranza delle piccole realtà imprenditoriali, non ha dipendenti e un alta percentuale è in regime di contabilità semplificata: risulta chiaro che piccoli  artigiani e  commercianti  non potranno godere degli sgravi previsti dal Salva- Italia  e purtroppo  subiranno  un aumento della pressione fiscale. 
Le misure poste in essere a vantaggio delle imprese sono:
L’aiuto alla crescita economica, ACE , introdotto dal Salva Italia, si tratta di un’agevolazione fiscale che agevola le società  a capitalizzare il patrimonio aziendale. L’ACE prevede una riduzione del carico fiscale sulle imprese incentivando il riequilibrio della loro struttura finanziaria. L’incentivo fiscale è riservato ai soli titolari di reddito di impresa in di contabilità ordinaria.
Deducibilità Irap relativa al costo del lavoro - Introdotta sempre dal Salva Italia, consente di dedurre ai fini Irpef e Ires la quota Irap sui lavoratori dipendenti e assimilati.
Deduzioni forfettarie Irap - Anche questa è una misura del Salva Italia, che alza le deduzioni forfettarie Irap per donne e giovani sotto i 35 anni.
Il maggior gettito fiscale  sarà dovuto per :
-          IMU
-          Riduzione deducibilità dei costi per le auto aziendali,
-          TARES
-          Aumento delle Aliquote contributive INPS.
In riferimento all’IMU emergono aumenti  medi su negozi e laboratori del 50%  rispetto alla vecchia Ici  e ancora maggiori sui capannoni. Nel 2013, l’IMU è vista in ulteriore aumento: +80% sui capannoni rispetto all’ICI.
La Riforma del Lavoro ha previsto la riduzione della deducibilità dei costi per le auto aziendali, che è scesa dal 40% al 27,5%. Su punto, il ddl sulla Legge di Stabilità prevede un ulteriore riduzione che porterà la deducibilità dei costi per le auto aziendali al 20%.

Inoltre a decorrere dal 1° gennaio 2013 entrerà in vigore il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, denominato  TARES.  Il nuovo tributo sostituirà le attuali Tarsu e Tia,. La  Tares  sarà corrisposta sulla base dell’80% della superficie catastale dell’immobile e sarà dovuta :
·         da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani;
·         da chiunque occupi o detenga i locali o le aree scoperte con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che usano in comune i locali o le aree stesse.
Secondo una  ricerca della Cgia di Mestre, la Tares  comporterà una maggiorazione di 0,3 euro al mq (che i sindaci potranno aumentare fino al 0,4 euro al mq), a carico delle  imprese.
Dulcis in fundo, la c.d. “manovra Monti” ha previsto una maggiorazione per le aliquote contributive pensionistiche per artigiani e commercianti iscritti alle rispettive Gestioni autonome dell’INPS incrementate
-          dall’anno 2012, dell’1,3% (passando dal 20% al 21,30%);
-          successivamente, dello 0,45% ogni anno fino a raggiungere il livello del 24% dal 2018
Nel complesso il  triennio  2012-2014, il  gettito fiscale  si aggirerà  attorno ai 19 miliardi di euro, mentre  le misure posta a dalle varie manovre al fine di rilanciare l’economia  sono stimate in  circa 14 miliardi di alleggerimento fiscale. Appare evidente che il saldo fiscale a carico delle imprese porta un aggravio di tassazione  di circa 5 miliardi di euro .
La pressione fiscale è pari al 55% , vale a dire che per ogni euro prodotto e dichiarato  55 centesimi vanno allo stato sotto forma di tributi:  il  valore non solo è il più elevato della nostra storia economica recente, ma costituisce un record mondiale assoluto.
Nonostante il  Governo ha cercato di dare  segnali positivi per rilanciare la crescita  la situazione non è incoraggiante, specialmente per le piccole imprese, le quali  potranno superare questo triennio di tasse con molta difficoltà.